Nei miei viaggi in solitaria nelle gradi città del Mondo amo scovare angoli di verde e parchi per staccare un po’ e concedermi qualche ora di piacevole relax. In Cina ho avuto modo di apprezzare svariate aree verdi. Visitare i parchi pubblici è anche un modo per respirare a pieno l’atmosfera del posto e alcuni mi hanno davvero colpito:
Zhongshan Park (Shanghai)
Quella mattina al Pentahotel iniziai la mia giornata molto presto come amo fare di solito. La prima notte in Cina era trascorsa. Il Bund, Nanjing Road, le magnifiche atmosfere della sera prima, tutto era stato fantastico. Uno sguardo a Google Maps grazie al mio fidato ExpressVPN, svolta a sinistra per poi buttarmi nel lunghissimo tunnel di connessione della metro (exit 5 Zhongshan Park).
Un parco vicino all’Hotel? La giornata era frizzante, ancora molto presto, perché invece non farci prima un salto? Al grande incrocio Dingxi Rd/Changning Rd era tutto un brulicare di carrettini, motorini elettrici, auto di lusso, improbabili camionette, cantieri improvvisati, tutto avvolto da pregnanti odori di colazioni troppo strane per noi occidentali. Sullo sfondo enormi grattacieli lucenti, quel clima che puoi trovare solo qui in Cina e a Shanghai in particolar modo.
Entro nel parco, saranno le 8:45 e vengo proiettato in un mondo di suoni, balletti e coreografie. Ovunque attorno a me gruppi di persone ballano con ventagli colorati e curiosi abiti, altri giocano a qualcosa di simile al volano; molti si portano una radio e praticano il Qi Gong. Il clima è davvero gioioso e pieno di energia, da giorno di festa, anche se è una normale mattinata infrasettimanale di fine Settembre.
Cammino in quel brulicare di gente: sulla sinistra un magnifico ed enorme prato, più avanti una dedalo di vialetti e giardini molto ben tenuti.
Da quella volta lo Zhongshan Park diventò il mio luogo speciale dove rilassarmi alla fine di frenetiche giornate da turista. La sera il clima era ancora più bello quando Il grande prato si popolava e i riflessi arancioni del tramonto si specchiavano negli enormi grattaceli di fronte; i vialetti diventavano un misterioso labirinto di luminarie in cui perdersi.
Non posso descrivere a parole il clima che ho trovato in questo parco che mi è rimasto davvero nel cuore.
Century Park (Shanghai)
Era l’ultimo giorno a Shanghai, l’indomani avrei preso il treno per Pechino e volevo staccare concedendomi un giorno di relax.
Avevo visto praticamente tutto quello che mi ero prefissato: templi, panorami, quartieri, con lunghe maratone su metro e mezzi vari. Stavo bazzicando People’s Square, mi ero rilassato un po con una playlist SoundCloud, quando nello Shanghai Urban Planning Exhibition Center mi cadde l’occhio sull’enorme plastico cittadino: un grande parco con un lago al centro, il suo nome era Century Park.
Non avevo piani precisi per il pomeriggio, era circa mezzogiorno e la giornata era molto calda. Proprio non mi andava di tornare nel caos di Nanjing Road.
Prendo la Metro e scendo alla fermata del parco (uscita 4) in Haitong Rd. Immediatamente mi colpisce la tranquillità della zona. Attraverso Huamu Rd, fa davvero caldo. Mi trovo davanti una grande moderna biglietteria.
Si avvicina una famiglia occidentale ma poi tirano dritti verso un ristorante li vicino. Un enorme cartellone con il nome del parco. Ci provo, faccio il biglietto simbolico (circa 1 euro) e accedo ai tornelli.
Impressionante l’organizzazione: nonostante la quasi totale assenza di gente ci sono controlli rigorosi e modernissimi tornelli a scansione QR, oltre ai consueti metal detector presenti ormai ovunque in Cina (non so quante centinaia di volte vi abbia passato sotto lo zaino nella metro).
Accedo al parco e prendo la strada che costeggia la sinistra del lago. Vedo prati ben curati ed alberi simili ai nostri ulivi che talvolta lasciano intravedere grattaceli dalle bizzarre forme.
Mi butto a caso in un sentiero interno per avvicinarmi al lago (Jingtian Lake) accedendo a quella che sembra una spiaggetta. Qualche famiglia, qualche persona seduta. Niente caos, niente folla. Mi siedo su un grande masso che sembra fatto apposta allo scopo. Il lago è immenso e ci sono alberi simili ai nostri abeti. A quanto pare si possono noleggiare dei pedalò. Improvvisamente si alza un piacevole vento.
Proseguo nel viale lungo lago (Hubin). C’è un piccolo bar e prendo il mio primo ed unico Magnum cinese alle mandorle. Davvero rilassante. Proseguo dall’altro lato. Non so quanto tempo sia passato. Non contava.
Improvvisamente un grande frastuono entra da una via laterale. Mi ritrovo nel Century Park-Amusement Park tra frotte di bambini in quella che sembra essere un’enorme festa. Ottovolanti, la grande barca, giochi acquatici. In Italia ero abituato a vedere gruppi di 20, 30 bambini ma qui i numeri erano incredibili. Incontro una ragazza occidentale, anche lei stupita da quello che stava vedendo: uscivano in fila mano nella mano e le file non finivano, 100, 150 non ci potevo credere.
Proseguo lungo il lato a nord fra laghetti collinette e ponti. Incontro un altro turista intento a fotografare.
A questo punto non vi saprei dire dove mi trovassi di preciso, una stretta strada che costeggia il fiume, alcune ragazze che fanno grosse bolle di sapone accanto a un laghetto e mi ritrovai dove ero partito. Una piacevole esperienza.
Ritan Park (Beijing)
Quella del Ritan Park di Pechino è una strana storia. Avevo girato moltissimo in quei giorni e venivo dalla devastante esperienza di Mutianyu. Era quasi sera al Gotel Capital. La mattina seguente sarei partito per Xia’n. Volevo andare a mangiare in un posto segnalatomi nella zona di Chaoyangmen e visto che era vicino pensai di farmi una camminata.
E’ sempre bellissimo camminare a piedi in zone periferiche poco battute dai turisti. Esplorare ogni angolo, ogni luce, ogni scorcio. Ben presto mi resi conto che in tutto quel frenetico viaggiare in metropolitana da un luogo ad un altro, templi, piazze, con obiettivi prefissati stavo perdendo il gusto di esplorare, di perdermi, di camminare senza una precisa meta, come nel mio secondo viaggio in Giappone quando passavo a piedi da un quartiere all’altro di Tokyo .
Mi incammino cosi per Dongqdaquiao Rd, Xiushui N Rd e GuanGhua Rd, ci sono della ambasciate e sembra una zona piuttosto tranquilla e signorile. E’ quasi il tramonto e mi ritrovo all’ingresso del Ritan Park(South Gate). A due passi dal mio hotel lo avevo scoperto solo l’ultima sera. Bellissimo il viale di ingresso che porta al Temple of the Sun. Non c’era la vita dello Zhongshan Park ma tutto era più rilassato e misterioso.
Inizio a girare a caso, salgo su una collinetta panoramica ed entro in un boschetto con fitti alberelli nella zona nord. E’ pieno di gatti pasciuti che girano liberi e molto fotografati dai passanti.
IMMAGINE PRESA DAL WEB (quella sera scattai solo la foto a destra e feci una lunga live Periscope)
Ben presto m ritrovo dal lato ovest su Ritan Rd in un area moderna, viva, piacevolmente caotica e piena di locali.
Ogni parco ha un anima che può variare a seconda del momento della giornata o del tuo particolare sentimento e questa pur breve visita mi ha lasciato bellissimi ricordi. Un piccolo gioiello certamente da visitare se siete in zona.
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