Trovare un bagno pubblico in Cina, al contrario che in Italia, è la cosa più semplice del mondo. Ve ne sono ovunque: nei parchi nelle strade, vicino alle stazioni e a seconda del luogo in cui vi troverete potranno essere in condizioni differenti. Talvolta saranno gestiti da personale interno ma la maggior parte delle volte no, in questi l’igiene e gli odori non saranno il massimo (come è normale).
Tradizionale o “alla turca”?
Il WC “alla turca“ è indubbiamente il più diffuso in Cina ma talvolta è possibile trovare quello tradizionale. Sul G train , il treno super veloce cinese, sono presenti entrambi in aree separate.
I bagni pubblici di quartiere spesso presentano delle grosse tende al posto delle porte.
In Piazza Tienanmen durante la Festa Nazionale mi è capitato di farla in un enorme spazio suddiviso da tendoni dove gli uomini urinavano letteralmente uno accanto all’altro davanti ad un lungo muro su cui scendeva dell’acqua.
Dove trovare il vaso tradizionale?
Mi sono imbattuto con classico WC europeo negli Hotel e sui treni dove, come ho già scritto, sono presenti due tipologie di water. La tazza classica si può trovare anche nei musei e in strutture ad alta concentrazione turistica.
Un luogo strategico che ne è letteralmente pieno è lo Shanghai Urban Planning Exhibition Center a Shanghai (People’s Square) che ad un modico prezzo offre una interessante visione della città con foto, materiale interattivo ed un bellissimo ed enorme plastico. I bagni sono presenti ad ogni piano e pulitissimi perché non approfittarne?
Cose importanti da sapere sui bagni pubblici cinesi
Una cosa importante da non sottovalutare dei bagni pubblici classici “alla turca” che spiazza il turista inesperto è l’assenza della carta igienica a bordo tazza.
Mi è capitato di notarlo al Longhua Temple, quando impasticcato la sera prima di tavolette alle erbe lassative (ebbene si… ho seri problemi di stitichezza in viaggio) ho avuto una piccola crisi intestinale. Mi è stato riferito che l’assenza della carta è una cosa normale e che in alcuni posti è possibile trovare all’esterno un addetto che ne distribuisce dei pezzi oppure alcuni rotoli appoggiati da qualche parte (ma io non ne ho mai trovati e fortunatamente avevo con me dei fazzolettini).
Portare la carta
Ricordate quindi per le vostre uscite di dotarvi di fazzolettini, salviette, o quant’altro per non rischiare che sia già troppo tardi… La carta inoltre non va mai gettata nella tazza ma negli appositi cestini predisposti allo scopo, anche dove è presente il WC tradizionale (questo è normale anche negli USA dove è molto diffuso lo scarico centrifugo ad alto rischio di intasamento).
Purtroppo non ho foto mie da mostrarvi dei bagni “alla turca” ma se ne trovano molte in giro di strutture molto pulite:
- Beijing / Beijing / Cina / viaggiare4 Settembre 2019Viaggiare da soli momenti magici: la lunga camminata a JanguomenEra stata una giornata molto intensa a Pechino, il cielo era limpidissimo e terso. Quel giorno era festa. Avevo visto il Tempio del Paradiso (Heaven Temple) ed ero arrivato a piedi fino a Piazza Tienanmen. Il pomeriggio mi ero concesso la mia prima lunga pausa pomeridiana: un paio d’ore in stanza al Gotel Capital. L’indomani sarei partito prestissimo per la Muraglia Cinese in quello che sarebbe stato un viaggio a dir poco turbolento.Decido di partire senza un programma preciso sempre in direzione Piazza Tienanmen, percorso che ero abituato a fare in metropolitana. Mi incammino verso ovest, dalla metro Yong’anli per Janguomen St. E’ piena festa nazionale 2018 in Cina e sono tutti in ferie. Il clima è bellissimo al tramonto; scatto subito una bellissima foto con la RX100, fidata compagna di ogni mio viaggio (abbinata al Pixel2).Il viale è perfetto, pulitissimo, non c’è una sola cartaccia in terra. Si alternano sontuosi e moderni palazzi a giardinetti con prato all’inglese. Nell’aria c’è un clima di rinnovamento, gioia e voglia di vivere. Gruppi di famiglie, gente semplice. Inizio a incontrare coloratissime installazioni luminose, create per quei giorni di festa, una più spettacolare dell’altra; non ne conoscevo il significato preciso.Attraverso un sovrappasso, il clima è bellissimo da lassù, dall’altro lato ci sono campi di calcio e pallacanestro pieni di ragazzi.Non arrivo alla piazza, il mattino dopo mi dovrò alzare prestissimo. Mi fermo nei pressi di una enorme scala luminosa che ha i colori dell’arcobaleno ad un bellissimo centro commerciale/hotel con una larga fontana, costruzione ultramoderna come ce ne sono ovunque in quella zona alternate ad opulente boutique.Al ritorno percorro l’enorme viale dal lato opposto. Ci sono le Mobike come in Italia ma qui fanno concorrenza ad una flotta di mezzi simili dai nomi impronunciabili.Attorno a me compaiono altre meravigliose installazioni floreali mentre lentamente mi avvio verso l’hotel. Una passeggiata davvero speciale che non dimenticherò mai. [...]
- Cina / parchi / viaggiare27 Agosto 2019Parchi a Shanghai e Pechino: Zhongshan Park, Century Park e Ritan Park, la mia fuga dalla cittàNei miei viaggi in solitaria nelle gradi città del Mondo amo scovare angoli di verde e parchi per staccare un po’ e concedermi qualche ora di piacevole relax. In Cina ho avuto modo di apprezzare svariate aree verdi. Visitare i parchi pubblici è anche un modo per respirare a pieno l’atmosfera del posto e alcuni mi hanno davvero colpito:Zhongshan Park (Shanghai)Quella mattina al Pentahotel iniziai la mia giornata molto presto come amo fare di solito. La prima notte in Cina era trascorsa. Il Bund, Nanjing Road, le magnifiche atmosfere della sera prima, tutto era stato fantastico. Uno sguardo a Google Maps grazie al mio fidato ExpressVPN, svolta a sinistra per poi buttarmi nel lunghissimo tunnel di connessione della metro (exit 5 Zhongshan Park).Un parco vicino all’Hotel? La giornata era frizzante, ancora molto presto, perché invece non farci prima un salto? Al grande incrocio Dingxi Rd/Changning Rd era tutto un brulicare di carrettini, motorini elettrici, auto di lusso, improbabili camionette, cantieri improvvisati, tutto avvolto da pregnanti odori di colazioni troppo strane per noi occidentali. Sullo sfondo enormi grattacieli lucenti, quel clima che puoi trovare solo qui in Cina e a Shanghai in particolar modo.Entro nel parco, saranno le 8:45 e vengo proiettato in un mondo di suoni, balletti e coreografie. Ovunque attorno a me gruppi di persone ballano con ventagli colorati e curiosi abiti, altri giocano a qualcosa di simile al volano; molti si portano una radio e praticano il Qi Gong. Il clima è davvero gioioso e pieno di energia, da giorno di festa, anche se è una normale mattinata infrasettimanale di fine Settembre.Cammino in quel brulicare di gente: sulla sinistra un magnifico ed enorme prato, più avanti una dedalo di vialetti e giardini molto ben tenuti.Da quella volta lo Zhongshan Park diventò il mio luogo speciale dove rilassarmi alla fine di frenetiche giornate da turista. La sera il clima era ancora più bello quando Il grande prato si popolava e i riflessi arancioni del tramonto si specchiavano negli enormi grattaceli di fronte; i vialetti diventavano un misterioso labirinto di luminarie in cui perdersi.Non posso descrivere a parole il clima che ho trovato in questo parco che mi è rimasto davvero nel cuore.Century Park (Shanghai)Era l’ultimo giorno a Shanghai, l’indomani avrei preso il treno per Pechino e volevo staccare concedendomi un giorno di relax.Avevo visto praticamente tutto quello che mi ero prefissato: templi, panorami, quartieri, con lunghe maratone su metro e mezzi vari. Stavo bazzicando People’s Square, mi ero rilassato un po con una playlist SoundCloud, quando nello Shanghai Urban Planning Exhibition Center mi cadde l’occhio sull’enorme plastico cittadino: un grande parco con un lago al centro, il suo nome era Century Park.Non avevo piani precisi per il pomeriggio, era circa mezzogiorno e la giornata era molto calda. Proprio non mi andava di tornare nel caos di Nanjing Road.Prendo la Metro e scendo alla fermata del parco (uscita 4) in Haitong Rd. Immediatamente mi colpisce la tranquillità della zona. Attraverso Huamu Rd, fa davvero caldo. Mi trovo davanti una grande moderna biglietteria.Si avvicina una famiglia occidentale ma poi tirano dritti verso un ristorante li vicino. Un enorme cartellone con il nome del parco. Ci provo, faccio il biglietto simbolico (circa 1 euro) e accedo ai tornelli.Impressionante l’organizzazione: nonostante la quasi totale assenza di gente ci sono controlli rigorosi e modernissimi tornelli a scansione QR, oltre ai consueti metal detector presenti ormai ovunque in Cina (non so quante centinaia di volte vi abbia passato sotto lo zaino nella metro).Accedo al parco e prendo la strada che costeggia la sinistra del lago. Vedo prati ben curati ed alberi simili ai nostri ulivi che talvolta lasciano intravedere grattaceli dalle bizzarre forme.Mi butto a caso in un sentiero interno per avvicinarmi al lago (Jingtian Lake) accedendo a quella che sembra una spiaggetta. Qualche famiglia, qualche persona seduta. Niente caos, niente folla. Mi siedo su un grande masso che sembra fatto apposta allo scopo. Il lago è immenso e ci sono alberi simili ai nostri abeti. A quanto pare si possono noleggiare dei pedalò. Improvvisamente si alza un piacevole vento.Proseguo nel viale lungo lago (Hubin). C’è un piccolo bar e prendo il mio primo ed unico Magnum cinese alle mandorle. Davvero rilassante. Proseguo dall’altro lato. Non so quanto tempo sia passato. Non contava.Improvvisamente un grande frastuono entra da una via laterale. Mi ritrovo nel Century Park-Amusement Park tra frotte di bambini in quella che sembra essere un’enorme festa. Ottovolanti, la grande barca, giochi acquatici. In Italia ero abituato a vedere gruppi di 20, 30 bambini ma qui i numeri erano incredibili. Incontro una ragazza occidentale, anche lei stupita da quello che stava vedendo: uscivano in fila mano nella mano e le file non finivano, 100, 150 non ci potevo credere.Proseguo lungo il lato a nord fra laghetti collinette e ponti. Incontro un altro turista intento a fotografare.A questo punto non vi saprei dire dove mi trovassi di preciso, una stretta strada che costeggia il fiume, alcune ragazze che fanno grosse bolle di sapone accanto a un laghetto e mi ritrovai dove ero partito. Una piacevole esperienza.Ritan Park (Beijing)Quella del Ritan Park di Pechino è una strana storia. Avevo girato moltissimo in quei giorni e venivo dalla devastante esperienza di Mutianyu. Era quasi sera al Gotel Capital. La mattina seguente sarei partito per Xia’n. Volevo andare a mangiare in un posto segnalatomi nella zona di Chaoyangmen e visto che era vicino pensai di farmi una camminata.E’ sempre bellissimo camminare a piedi in zone periferiche poco battute dai turisti. Esplorare ogni angolo, ogni luce, ogni scorcio. Ben presto mi resi conto che in tutto quel frenetico viaggiare in metropolitana da un luogo ad un altro, templi, piazze, con obiettivi prefissati stavo perdendo il gusto di esplorare, di perdermi, di camminare senza una precisa meta, come nel mio secondo viaggio in Giappone quando passavo a piedi da un quartiere all’altro di Tokyo .Mi incammino cosi per Dongqdaquiao Rd, Xiushui N Rd e GuanGhua Rd, ci sono della ambasciate e sembra una zona piuttosto tranquilla e signorile. E’ quasi il tramonto e mi ritrovo all’ingresso del Ritan Park(South Gate). A due passi dal mio hotel lo avevo scoperto solo l’ultima sera. Bellissimo il viale di ingresso che porta al Temple of the Sun. Non c’era la vita dello Zhongshan Park ma tutto era più rilassato e misterioso.Inizio a girare a caso, salgo su una collinetta panoramica ed entro in un boschetto con fitti alberelli nella zona nord. E’ pieno di gatti pasciuti che girano liberi e molto fotografati dai passanti.IMMAGINE PRESA DAL WEB (quella sera scattai solo la foto a destra e feci una lunga live Periscope)Ben presto m ritrovo dal lato ovest su Ritan Rd in un area moderna, viva, piacevolmente caotica e piena di locali.Ogni parco ha un anima che può variare a seconda del momento della giornata o del tuo particolare sentimento e questa pur breve visita mi ha lasciato bellissimi ricordi. Un piccolo gioiello certamente da visitare se siete in zona. [...]
- bagni pubblici / Cina / viaggiare20 Agosto 2019Bagni pubblici e non in CinaTrovare un bagno pubblico in Cina, al contrario che in Italia, è la cosa più semplice del mondo. Ve ne sono ovunque: nei parchi nelle strade, vicino alle stazioni e a seconda del luogo in cui vi troverete potranno essere in condizioni differenti. Talvolta saranno gestiti da personale interno ma la maggior parte delle volte no, in questi l’igiene e gli odori non saranno il massimo (come è normale).Tradizionale o “alla turca”?Il WC “alla turca“ è indubbiamente il più diffuso in Cina ma talvolta è possibile trovare quello tradizionale. Sul G train , il treno super veloce cinese, sono presenti entrambi in aree separate.I bagni pubblici di quartiere spesso presentano delle grosse tende al posto delle porte.In Piazza Tienanmen durante la Festa Nazionale mi è capitato di farla in un enorme spazio suddiviso da tendoni dove gli uomini urinavano letteralmente uno accanto all’altro davanti ad un lungo muro su cui scendeva dell’acqua.In realtà il mio primo incontro con un bagno “alla turca” asiatico è stato a Narita (Tokyo) nel lontano 2011Dove trovare il vaso tradizionale?Mi sono imbattuto con classico WC europeo negli Hotel e sui treni dove, come ho già scritto, sono presenti due tipologie di water. La tazza classica si può trovare anche nei musei e in strutture ad alta concentrazione turistica.Un luogo strategico che ne è letteralmente pieno è lo Shanghai Urban Planning Exhibition Center a Shanghai (People’s Square) che ad un modico prezzo offre una interessante visione della città con foto, materiale interattivo ed un bellissimo ed enorme plastico. I bagni sono presenti ad ogni piano e pulitissimi perché non approfittarne?Il bagno dello Shanghai Urban Planning Exhibition CenterCose importanti da sapere sui bagni pubblici cinesiUna cosa importante da non sottovalutare dei bagni pubblici classici “alla turca” che spiazza il turista inesperto è l’assenza della carta igienica a bordo tazza.Mi è capitato di notarlo al Longhua Temple, quando impasticcato la sera prima di tavolette alle erbe lassative (ebbene si… ho seri problemi di stitichezza in viaggio) ho avuto una piccola crisi intestinale. Mi è stato riferito che l’assenza della carta è una cosa normale e che in alcuni posti è possibile trovare all’esterno un addetto che ne distribuisce dei pezzi oppure alcuni rotoli appoggiati da qualche parte (ma io non ne ho mai trovati e fortunatamente avevo con me dei fazzolettini).Portare la cartaRicordate quindi per le vostre uscite di dotarvi di fazzolettini, salviette, o quant’altro per non rischiare che sia già troppo tardi… La carta inoltre non va mai gettata nella tazza ma negli appositi cestini predisposti allo scopo, anche dove è presente il WC tradizionale (questo è normale anche negli USA dove è molto diffuso lo scarico centrifugo ad alto rischio di intasamento).Purtroppo non ho foto mie da mostrarvi dei bagni “alla turca” ma se ne trovano molte in giro di strutture molto pulite: [...]
- Baidu Maps / Cina / Organizzazione del viaggio28 Giugno 2019Viaggio in Cina: come utilizzare Baidu Maps per mappe e itinerariHo già scritto sull’importanza di Google Street View per organizzare un viaggio, è di vitale importanza infatti visualizzare fin da subito il percorso per raggiungere il proprio Hotel, entrare in contatto con la zona, con i quartieri e vivere in prima persona i percorsi che faremo. Personalmente considero Street View uno strumento fondamentale e indispensabile per tutti i miei viaggi. Non utilizzarlo vuol dire partire alla cieca, e avere a disposizione solo immagini di repertorio.Se utilizzato bene, quando arriverà il giorno della partenza avrete già in mente gran parte di percorsi e zone. Il primo impatto con “il nuovo mondo” sarà anche il più delicato, sarete stanchi, provati dal fuso orario, disorientati. In queste condizioni è facilissimo sbagliare e chiedere ai passanti è l’ultima cosa da fare. Grazie a Street View e le note cartacee sarà un gioco da ragazzi orientarsi.Street View in Cina non esisteGoogle Maps in Cina ha solo il servizio mappe, che spesso contengono errori grossolani: a Xi’an almeno fino all’anno scorso mancava del tutto una linea della Metro e il mio Hotel era riportato in una zona completamente diversa . Non fidatevi di Google Maps per il vostro viaggio in Cina ma di Baidu Maps , il più ampio e diffuso servizio di mappatura disponibile nel paese.Baidu Maps è l’equivalente cinese di Google Maps, ma la cosa davvero importante è che integra un servizio del tutto simile a Street View.Baidu Maps è accessibile da questo indirizzo: https://map.baidu.com/Lavorare in parallelo Google Maps, Baidu mapsIl primo impatto con Baidu può essere scoraggiante lo ammetto: vi troverete di fronte una mappa zommabile del mondo; la difficoltà più evidente è dovuta alle scritte solo in cinese.Il trucco è questo: da una parte tenete Google Maps e dall’altra Baidu. Occorre solo un po di occhio per individuare la città di riferimento. Usate parchi, laghi, autostrade per fare rapidi confronti ed individuate quella esatta.Una volta individuata la città fate lo stesso per la zona di vostro interesse, ingrandite e prendete dei punti di riferimento che ritroverete su Baidu e il gioco è fatto. Un ottimo suggerimento è di evidenziare, se disponibili, linee specifiche Metro cliccando su una stazione in Google Maps.Inizialmente la cosa sembrerà difficile ma una volta che si è preso la mano e si comincia a familiarizzare con le varie zone sarà tutto più semplice.Come in Street ViewCliccare sull’immagine del palazzo in basso a destra. Il puntatore si trasformerà in una webcam che punterete sulla zona desiderata per le immagini in stile Street View.Il mio consiglio è di cliccare fin da subito su questa icona per individuare al volo le città principali nella mappa allargata che appariranno evidenziate in blu a seconda della loro estensione:Avrete libero accesso ad ogni strada e potrete visualizzare il vostro Hotel e ogni destinazione con immagini sempre aggiornate.Ho creato alcuni video di esempio che illustrano come ho utilizzato Baidu Maps per individuare gli hotel dove ho soggiornato nel mio ultimo viaggio in Cina. Ecco il link alla playlist unsolopasseggero.it che li contiene tutti: [...]
- Cina / Grande Muraglia / viaggiare16 Giugno 2019Viaggiare da soli: Cina odissea Mutianyu Golden WeekPerché includo questa giornata fra quelle memorabili?Perché è stata una lotta continua fra mille difficoltà. Adesso ci rido sopra e sono contento di esserne venuto fuori ottenendo comunque il mio obiettivo: The Great Wall of China, la Grande Muraglia Cinese.Ero consapevole che visitare la Grande Muraglia a Mutianyu in pieno Golden Week cinese (la settimana a inizio Ottobre in cui tutti sono in ferie) sarebbe stata un’impresa ma credevo di essere preparato.Quella mattina a Pechino dopo un Melonpan al cacao ero uscito dal Gotel Capital col buio delle 5.30 per prendere la prima metro da Yong’anli verso la Dongzhimen Publlic Transport Hub, la stazione dei bus. Obiettivo il bus 916 express.Inizio col botto: un pestone devastante preso contro un marciapiede appena fuori l’hotel…un segno premonitore?Il pomeriggio precedente come faccio spesso in questi casi ero stato in ricognizione a Dongzhimen, tutto era come previsto ma avevo fatto bene, trovare le uscite giuste non era facile al buio, la stazione era adiacente al KFC come previsto.In verità riesco a sbagliare lo stesso l’uscita ma rimedio subito. Perdo il primo bus 916 espresso per un pelo e prendo quello delle 6.30 stipato di gente.Non vedo turisti dalle fattezze occidentali anche se sono più che convinto che tutta quella gente stia andando a Mutianyu (mi sbagliavo).Il bus parte e si fa giorno, lentamente si lascia Pechino alle spalle su quella che sembra essere una autostrada a pedaggio. Con il mio Express VPN attivo potevo consultare Google Maps e mi sembrava di avere tutto sotto controllo.L’obiettivo era Huai Rou Bei Da jie, avevo visto e rivisto le immagini della fermata, stampate e salvate su Drive.Ad un certo punto accade l’impensabile: quasi tutti, pure quelli con gli zaini scendono ad una fermata ma a me non sembra quella giusta. Forse per la stanchezza non avevo chiesto indicazioni ero troppo sicuro che tutti con i loro zaini e borracce stessero andando alla Grande Muraglia.Preso dal panico non scendo. Sul bus che gira a sinistra in un grande viale restano poche persone, sembrano impiegati con le loro borse da lavoro.Non so più che fare. Mi rendo conto che Huai Rou era di fatto una cittadina e non sarebbe stato facile. In preda al panico scendo convincendomi che dovevo tornare indietro dove erano scesi tutti. Inizio a correre in direzione opposta ma ben presto mi accorgo di non ricordare dove il bus avesse girato.Panico.Si stava facendo tardi e le mie speranze di arrivare evitando la folla del National Day andavano svanendo, alzarmi presto, partire col buio, sarebbe stato tutto inutile.Non sapevo che fare, non sapevo dove ero, non sapevo dove era la fermata dell’H23 per Mutianyu.E’ incredibile ma nei momenti di vero panico riesci a trovare in te risorse che non pensavi di avere. Apro Google Keep, metto sul telefono la schermata col numero H23 e inizio a chiedere ai passanti, sembrano confusi, qualcuno mi liquida, una signora gentilissima chiama dei suoi amici e fa di tutto ma il divario linguistico è davvero insormontabile. Mi indicano la direzione opposta.Solo a questo punto mi rendo condo di aver avuto la soluzione sempre sottomano e che con un po di preparazione in più forse sarei già arrivato. In Google Maps erano presenti piccolissime le fermate dell’H23 e con un paio di controlli incrociati mi rendo conto che ero sceso troppo presto.Mi rifaccio il viale al contrario e proseguo oltre, circa un paio di km di corsa fino al grande incrocio e poi a destra in North Street.Il tram al voloErano ormai quasi le 9 sarei già dovuto essere arrivato. Stavolta i turisti ci sono e ce ne sono decisamente troppi. Mi sembra di essere stato catapultato in quel film di Fantozzi quando il buon Ugo deve prendere il tram al volo in tangenziale.Faccio amicizia con una coppia di ragazzi belgi. Un tale insistente come una zanzara vuole offrirci un passaggio a pagamento e concordiamo di non dargli ascolto. Avevo già letto di questi tassisti improvvisati ma è meglio evitare, non sai mai che ti può succedere. Intanto conosco altri due ragazzi che nonostante arrivino molto dopo di noi riescono a prendere letteralmente al volo il primo H23. Io e i belgi proviamo ad attaccarci alla Fantozzi ma per qualche decimo di secondo di ritardo perdiamo la posizione giusta e le porte non si chiudono dietro di noi. Mi rendo conto che sarà sempre peggio.Alle 9 passate col tassista alle calcagna che non si voleva arrendere passa un H24. Un ragazzo belga dice che ha visto sulle mappe che anche quello va nelle direzione giusta. E’ semivuoto.Dopo circa mezzora scendiamo nei pressi del grande ponte immortalato nelle foto delle varie guide, il Mutianyu Roundabou:Il ragazzo dice che ci vuole mezz’ora a piedi da li ma a me i minuti risultano 45. Loro camminano pianissimo facendo foto ogni 10 metri. Totalmente in confusione avevo tantissima fretta, li saluto scambio i contatti e proseguo spedito a piedi.Tanto per dire come stavo mi scordo degli Shuttle bus a basso costo del Parking lot (coda immensa) che scambio per bus privati e mi faccio 3 km in salita con lo zaino. Fortunatamente in alto fa fresco e il paesaggio è piacevole, quasi di montagna.Giungo al Ticket office in grosso ritardo, code lunghissime.Estraggo il voucher del Cable car ma non viene riconosciuto dallo scanner.Sempre più nel panico chiedo informazioni rifaccio la coda ma nulla.Preso dallo sconforto all’ufficio turistico che non parla inglese compro un nuovo biglietto Cable car + Muraglia e faccio la coda per la terza volta convinto di un qualche errore nella prenotazione.Mi accorgo solo dopo che per entrare avrei dovuto usare il voucher per la Muraglia non quello del Cable Car che serviva per la coda successiva.Ero devastato e avevo buttato via altri soldi.Ormai quasi a mezzogiorno mi faccio una coda a zig zag incredibile di quasi un ora, riesco a farmi rimborsare il biglietto del Cable Car ed uso il Voucher.UNO SPETTACOLO INCREDIBILESalgo in cima ed è bellissimo, è davvero incredibile. Una delle poche volte in cui una cosa che immagini è grandiosa veramente (mi era capitato con il Grand Canyon e in pochi altri casi).Tanti turisti ma non come in certi video sulla Golden Week che avevo visto. Si camminava benissimo.Riesco a spuntare alcune bottiglie d’acqua (consiglio di portarla dall’hotel) trattando con gli strozzini sulla Muraglia che se ne approfittano e arrivo fino alla grande scalinata che conclude il tratto restaurato. Riesco a fare alcune live psp e a parlare con parenti e amici vari.Sono circa le 15.30 quando scendo a piedi per il sentiero sudato fradicio. All’uscita ce la faccio quasi a farmi rimborsare il secondo voucher ma la tipa all’ultimo si rifiuta di ridarmi il biglietto.Il ritorno:Scendo a piedi la strada con qualche simil-Gatorade preso in uno spaccio più sotto.Arrivo alla fermata fra il caos totale di macchine e pullman ma il bus non passa.Più volte vengo fermato da improbabili camionette di indiani che si offrono di darmi un passaggio. C’è ancora gente che tenta di arrivare alla muraglia e mi sembra assurdo con quel casino.Dopo quasi un ora passa il mio bus. Pressato come una sardina resisto fino a Be Daje dove riprendo il 916 e devo lottare con un signore per fargli chiudere il finestrino che mi spara aria gelida in faccia. Dopo un imbottigliamento epico in autostrada rientro in Hotel solo a tarda sera per quella che può definirsi una odissea.Ora ci rido sopra ma è stata davvero una grande avventura.Torno sull’importanza della preparazione.Tutto questo si sarebbe potuto evitare se la sera prima in Hotel invece che gozzovigliare per le vie di Pechino avessi segnato bene sulla mappa la stazione giusta dei bus e avessi ragionato sul fatto dei voucher che comunque sconsiglio a tutti viste le modeste code della biglietteria (per la golden week si prevedevano code chilometriche invece..).Non cederò mai ai tour organizzati, il mio stile di viaggio è questo, mappe mezzi pubblici & gambe, viaggiare è un avventura, viaggiare è una sfida, farsi portare non è viaggiare. Una esperienza indimenticabile.CINA 2018: TUTTI GLI ALBUMCina 2018 Pixel2Cina 2018 SonyCINA 2018: TUTTI I VIDEOCINA 2018 YouTube [...]
- Cina / Esercito di Terracotta / viaggiare17 Marzo 2019Xi’an: come raggiungere l’Esercito di Terracotta con il Bus 5(306), la guida dettagliata 2021.Il Museo dell’Esercito di Terracotta (Terracotta Army) è una delle mete più spettacolari e visitate della Cina.Ci sono stato qualche mese fa durante la Festa Nazionale (1 – 7 Ottobre) e sebbene tutti sconsigliassero di visitare il museo in quel periodo, non ho trovato grandi code, anzi la situazione era molto tranquilla. Il museo mi ha davvero impressionato per maestosità. In particolare il Pit 1, l’hangar di dimensioni maggiori lascia davvero senza fiato.In questo articolo mi concentrerò su come raggiungere da Xi’an l’ingresso del museo utilizzando la Metro, facendo un tratto a piedi e salendo sull’economico e sicuro Bus 5(306).Il museo si trova nel distretto Lintong, 40km a Est della città. Raggiungerlo in Taxi risulterà quindi molto dispendioso soprattutto se esiste già una linea turistica urbana che vi porterà sul posto con meno di un euro.Google Maps presenta numerose lacune e Street View è assente in Cina. In questo articolo utilizzerò immagini 360 e mappe prese da Baidu Maps per facilitare il più possibile il turista fai da te avventuroso a cui piaccia camminare e non affidarsi ai soliti tour.COME RAGGIUNGERE L’ESERCITO DI TERRACOTTA CON IL BUS 5(306):Raggiungere la stazione ferroviaria di Xi’an (East Square):Il Bus verde 5 (306) parte dalla stazione ferroviaria Xi’an Railway Station (East Square) situata nei pressi del vertice nord-est delle antiche mura di Xi’an. La stazione non è servita direttamente dalla metro.Una volta giunti sul posto si è un po spiazzati e muoversi tra caos e transenne per trovare il Bus giusto (per esperienza personale) non è affatto semplice, per questo ho creato una gallery con spiegazioni passo passo e immagini prese da Baidu Maps a partire dalla Stazione di Anyuanmen della Metropolitana Linea 2 (Rossa) .Seguire le istruzioni nelle foto sotto:Individuare il cartello relativo al Bus 5(306), ignorare gli Autobus Blu e i loro insistenti promoter in divisa . Il 306 è di colore verde ed è un servizio pubblico.Il cartello del Bus 5(306)Una volta a bordo preparare 7 Yuan (circa 1 euro) che vi verranno richiesti per il biglietto dal controllore durante il tragitto.Il Bus non era per niente affollato come credevo, non ho incontrato nessun turista. Il controllore mi ha confermato che era quello giusto. Dopo un breve tratto cittadino abbiamo attraversato una vasta area rurale dove i contadini esponevano frutta e verdura lungo la strada.Nelle immediate vicinanze del Museo c’è una altra vasta area di interesse pubblico dove molti sono scesi, non fatelo anche voi. Avevo il wi-fi box+VPN e ho tenuto d’occhio costantemente il percorso.IL PERCORSO DEL BUS VERDE 5(306):Ho inserito di seguito una galleria con il percorso di andata del bus aggiornato a Marzo 2019 preso da Baidu Maps:Una volta sceso ho conosciuto con un turista americano accompagnato da due ragazze cinesi e insieme abbiamo raggiunto l’ingresso attraversando il parcheggio.DOVE MANGIARE?Il market interno organizzato in piccoli banchetti distribuisce solo pietanze tipiche cinesi (non sapendo di che si trattasse non l’ho provato). All’uscita sono presenti numerosi ristoranti, catene fast food occidentali e ottimi cibi tipici. Consiglio quindi di completare la visita e mangiare una volta usciti.RAGGIUNGERE LA FERMATA DEL BUS VERDE 5(306) PER IL RITORNO:Una volta terminata la visita dirigersi verso l’uscita e attraversare l’enorme viale pieno di ristoranti e negozi di souvenir.Attraversare il parcheggio, ignorando chi vi vuole far salire su Bus blu Taxi o altri mezzi fino a giungere al parcheggio.Sulla mappa ufficiale è segnata un area di parcheggio interna ma nel mio caso il Bus era sul vialone esterno. Quindi, se non fossero presenti, proseguire fino al grande viale, girare a destra sul marciapiede (vedi foto sopra) e nei pressi di una rotonda troverete i Bus verdi 5(306), in attesa di partire per la stazione ferroviaria di Xi’an (East Square).Anche in questo caso una volta a bordo preparare 7 Yuan (circa 1 euro) che vi verranno richiesti per il biglietto dal controllore durante il tragitto.—> CLIC TO BAIDU 360 STREET IMAGE [...]
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