Quello che sto per raccontare è uno dei momenti più belli dei miei viaggi in solitaria, quelle cose che pensi, programmi, alla fine vedi realizzarsi e non ci vuoi credere.
Ero appena arrivato a Kyoto in treno. Ero rimasto impressionato dal caldo, un caldo estremo che non mi aspettavo. Tokyo era calda si ma non a quei livelli. Avevo scelto su consiglio di Marco Togni lo strategico Hotel Hearton, uno dei più cari in cui avessi soggiornato. Situato in ottima posizione e di grande livello (sebbene la moquette non mi facesse impazzire). Lasciai le valigie alla reception e mi recai a mangiare qualcosa in attesa di poter entrare in stanza.
Una delle caratteristiche di questo hotel era quella di fornire agli ospiti bici a noleggio gratuite.
La scintilla
Un pensiero, un’idea nata da questa pagina che pubblicava un ciclo percorso dettagliato con tanto di mappa scaricabile.
Fu cosi che a inizo Luglio iniziai a preparare la mia su MyMaps, passai molto tempo a visualizzare su Street View il percorso e a prendere annotazioni, le tappe i templi da affrontare, un lavoro di preparazione intenso per un unico sogno:
Quel pomeriggio all’Hearton deciso vado nella hall, la carinissima donna in kimono alla reception si mostra piacevolmente stupita alla mia richiesta. Mi segna in un registro e mi porta in un vicoletto adiacente per mostrarmi come sbloccare il lucchetto. Era fatta!!
Non dimenticherò mai quel momento, saranno state le 15 dell’8 agosto 2016 quando inforcai la gloriosa numero 2, davanti si apriva la città, avevo il percorso in mente, le curve, le strettoie, i templi. Nella fretta di regolare il sellino mi procurai un taglio profondo al dito (ho ancora una piccola cicatrice che me lo ricorderà sempre). Partii tenendo la mano più ferma possibile non me ne importava niente. Ero li, come avevo sognato, come quella sera davanti al Labi, come quel giorno al Battery Park. Feci una diretta Periscope dalla bici. Una curva a sinistra poi nel vialone, mi fermo sul ponte giro a sinistra e costeggio il fiume, qui devo tenere la sinistra, spesso me ne dimentico rischiando frontali con gli altri ciclisti.
Taglio per la scorciatoia che mie ero studiato (esisteva davvero!!), una Pocari Sweat al distributore e via in leggera salita verso Yoshidaizumidonocho e il sentiero del filosofo.
Oggi ero solo di passaggio era tardi avrei visitato i principali templi il giorno dopo in una lunghissima maratona.
Un attimo eterno
Mi ritrovo sul sentiero al tramonto, finalmente si alza un vento piacevole, quasi nessuno in giro, un gruppo di gheishe mi oltrepassa, si sentono solo i loro zoccoli, sotto un paesaggio da perdere il fiato, si vede tutta Kyoto. In quel momento realizzo che quello era e sarà uno dei momenti più belli, ce ne sono pochi in ogni viaggio ma non si dimenticano mai. A migliaia di chilometri da tutto, sulla mia numero 2.
Proseguo in discesa. Ricordo di aver parcheggiato la bici a Nanzen-ji e di essermi inoltrato a piedi nel tempio. Qui feci la foto del mio profilo pubblico Instagram a Suiro Kaku l’acquedotto romano.
Giù in discesa verso una grande fontana e l’immenso ingresso di Heian Shrine e via lungo il Kamo River fra mercatini e saliscendi fino in Hotel.
Una giornata che non dimenticherò mai.
La mitica bici numero 2 mi accompagnò il giorno seguente per raggiungere i templi fino a sera quando dopo una lauta cena a base di anguilla ho visitato la Tokyo Station. Una fidata compagna chissà…magari è ancora li.
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