Uno dei miei sentieri preferiti all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Consiglio di partire la mattina presto, specialmente in stagione calda, il sentiero è ben segnato e non occorre il GPS. Da località Vignolo di Lusignana (560m) lasciare la macchina in prossimità delle case più alte e seguire le indicazioni per Porcili.
Dopo un primo tratto asfaltato che culmina con una fontana si giunge ad una casa isolata poi ad un primo bivio. Entrambe le strade portano al Passo della Colletta ma quella a sinistra con indicazioni Porcili è la più diretta. Dopo un centinaio di metri dalla svolta ecco un altro bivio in prossimità di una veduta delle montagne dell’Arpa e del cartello del Parco.
Girare a destra e fatti pochi metri lasciare lo stradone per inerpicarsi in un viottolo ancora a destra che si dirige verso il Passo della Colletta (826 m) inizialmente su pietroni. Dopo una vecchio abbeveratoio seminascosto e un falsopiano qualche tratto in pendenza. Si incrocia una zona franata e un sentiero per Mountain Bike. Segni bianchi e rossi ben evidenti fino al passo. Una fontana, una Cappella e un gazebo in legno di recentissima costruzione.
Si prosegue al bivio successivo, seguendo le indicazioni per il Rifugio Porcili. Ci si inerpica per una sassaia a zig zag per poi entrare nel bosco ed affrontare alcuni tratti in ripida pendenza. Un tornante verso destra, poi una querceta precedono l’impressionante vista del roccione Belvedere che spazia in tutta la vallata del fiume Magra fino alle Alpi Apuane.
Dopo poco si arriva al Portone (1080m) una panchina e una caratteristica roccia tagliata. Si esce dal bosco fitto in prossimità del rifugio Porcili (1320m) da cui si gode di una magnifica vista della vetta del Marmagna. Superato il pannello solare si giunge al Monte Dongo (1505m) dove si incrocia la dorsale del monte delle Ciliegie con quella proveniente dalla Colletta. Se la giornata lo permette lo sguardo arriva fino al mare. E’ possibile vedere l’isola Palmaria e il Golfo dei Poeti.
Il paesaggio cambia totalmente, si esce dal bosco e si attraversano zone prative. Si ode solo il ronzio degli insetti nei prati. Si è circondati da magnifiche vette, la fatica svanisce in questo ambiente meraviglioso. Il sentiero sempre ben segnato prosegue fino ad una fonte che sembra scavata nella roccia. Al di sotto si intravedono impressionanti strapiombi ma il sentiero è sicuro e ben segnato. Ben presto si giunge al Passo dell’Aquila (1700m) e si prosegue sul crinale confine tra Toscana ed Emila Romagna. Dal lato opposto si vedono il lago delle Guadine e il Lago Santo.
Seguiamo la via diretta per la Croce (G.E.A) che passa sotto al Monte Acquilotto e arriva alla Sella del Marmagna fino alla croce di vetta (1850m).
PORTA GIANFRANCO dice
Giovedi prossimo farò questo sentiero, già percorso un anno fa, favoloso.
Anche il sentiero 116 e 116A che sale da Iera per il Sillara è altrettanto favoloso.
PORTA GIANFRANCO
unsolopasseggero dice
Ottimo! Partire presto perché fa un gran caldo in questi giorni. Io farò la direttissima del Marmagna ma ora è troppo caldo.
Grazie per il suggerimento sul sentiero del Sillara.