Perché includo questa giornata fra quelle memorabili?
Perché è stata una lotta continua fra mille difficoltà. Adesso ci rido sopra e sono contento di esserne venuto fuori ottenendo comunque il mio obiettivo: The Great Wall of China, la Grande Muraglia Cinese.
Ero consapevole che visitare la Grande Muraglia a Mutianyu in pieno Golden Week cinese (la settimana a inizio Ottobre in cui tutti sono in ferie) sarebbe stata un’impresa ma credevo di essere preparato.
Quella mattina a Pechino dopo un Melonpan al cacao ero uscito dal Gotel Capital col buio delle 5.30 per prendere la prima metro da Yong’anli verso la Dongzhimen Publlic Transport Hub, la stazione dei bus. Obiettivo il bus 916 express.
Inizio col botto: un pestone devastante preso contro un marciapiede appena fuori l’hotel…un segno premonitore?
Il pomeriggio precedente come faccio spesso in questi casi ero stato in ricognizione a Dongzhimen, tutto era come previsto ma avevo fatto bene, trovare le uscite giuste non era facile al buio, la stazione era adiacente al KFC come previsto.
In verità riesco a sbagliare lo stesso l’uscita ma rimedio subito. Perdo il primo bus 916 espresso per un pelo e prendo quello delle 6.30 stipato di gente.
Non vedo turisti dalle fattezze occidentali anche se sono più che convinto che tutta quella gente stia andando a Mutianyu (mi sbagliavo).
Il bus parte e si fa giorno, lentamente si lascia Pechino alle spalle su quella che sembra essere una autostrada a pedaggio. Con il mio Express VPN attivo potevo consultare Google Maps e mi sembrava di avere tutto sotto controllo.
L’obiettivo era Huai Rou Bei Da jie, avevo visto e rivisto le immagini della fermata, stampate e salvate su Drive.
Ad un certo punto accade l’impensabile: quasi tutti, pure quelli con gli zaini scendono ad una fermata ma a me non sembra quella giusta. Forse per la stanchezza non avevo chiesto indicazioni ero troppo sicuro che tutti con i loro zaini e borracce stessero andando alla Grande Muraglia.
Preso dal panico non scendo. Sul bus che gira a sinistra in un grande viale restano poche persone, sembrano impiegati con le loro borse da lavoro.
Non so più che fare. Mi rendo conto che Huai Rou era di fatto una cittadina e non sarebbe stato facile. In preda al panico scendo convincendomi che dovevo tornare indietro dove erano scesi tutti. Inizio a correre in direzione opposta ma ben presto mi accorgo di non ricordare dove il bus avesse girato.
Panico.
Si stava facendo tardi e le mie speranze di arrivare evitando la folla del National Day andavano svanendo, alzarmi presto, partire col buio, sarebbe stato tutto inutile.
Non sapevo che fare, non sapevo dove ero, non sapevo dove era la fermata dell’H23 per Mutianyu.
E’ incredibile ma nei momenti di vero panico riesci a trovare in te risorse che non pensavi di avere. Apro Google Keep, metto sul telefono la schermata col numero H23 e inizio a chiedere ai passanti, sembrano confusi, qualcuno mi liquida, una signora gentilissima chiama dei suoi amici e fa di tutto ma il divario linguistico è davvero insormontabile. Mi indicano la direzione opposta.
Solo a questo punto mi rendo condo di aver avuto la soluzione sempre sottomano e che con un po di preparazione in più forse sarei già arrivato. In Google Maps erano presenti piccolissime le fermate dell’H23 e con un paio di controlli incrociati mi rendo conto che ero sceso troppo presto.
Mi rifaccio il viale al contrario e proseguo oltre, circa un paio di km di corsa fino al grande incrocio e poi a destra in North Street.
Il tram al volo
Erano ormai quasi le 9 sarei già dovuto essere arrivato. Stavolta i turisti ci sono e ce ne sono decisamente troppi. Mi sembra di essere stato catapultato in quel film di Fantozzi quando il buon Ugo deve prendere il tram al volo in tangenziale.
Faccio amicizia con una coppia di ragazzi belgi. Un tale insistente come una zanzara vuole offrirci un passaggio a pagamento e concordiamo di non dargli ascolto. Avevo già letto di questi tassisti improvvisati ma è meglio evitare, non sai mai che ti può succedere. Intanto conosco altri due ragazzi che nonostante arrivino molto dopo di noi riescono a prendere letteralmente al volo il primo H23.
Io e i belgi proviamo ad attaccarci alla Fantozzi ma per qualche decimo di secondo di ritardo perdiamo la posizione giusta e le porte non si chiudono dietro di noi. Mi rendo conto che sarà sempre peggio.
Alle 9 passate col tassista alle calcagna che non si voleva arrendere passa un H24. Un ragazzo belga dice che ha visto sulle mappe che anche quello va nelle direzione giusta. E’ semivuoto.
Dopo circa mezzora scendiamo nei pressi del grande ponte immortalato nelle foto delle varie guide, il Mutianyu Roundabou:
Il ragazzo dice che ci vuole mezz’ora a piedi da li ma a me i minuti risultano 45. Loro camminano pianissimo facendo foto ogni 10 metri. Totalmente in confusione avevo tantissima fretta, li saluto scambio i contatti e proseguo spedito a piedi.
Tanto per dire come stavo mi scordo degli Shuttle bus a basso costo del Parking lot (coda immensa) che scambio per bus privati e mi faccio 3 km in salita con lo zaino. Fortunatamente in alto fa fresco e il paesaggio è piacevole, quasi di montagna.
Giungo al Ticket office in grosso ritardo, code lunghissime.
Estraggo il voucher del Cable car ma non viene riconosciuto dallo scanner.
Sempre più nel panico chiedo informazioni rifaccio la coda ma nulla.
Preso dallo sconforto all’ufficio turistico che non parla inglese compro un nuovo biglietto Cable car + Muraglia e faccio la coda per la terza volta convinto di un qualche errore nella prenotazione.
Mi accorgo solo dopo che per entrare avrei dovuto usare il voucher per la Muraglia non quello del Cable Car che serviva per la coda successiva.
Ero devastato e avevo buttato via altri soldi.
Ormai quasi a mezzogiorno mi faccio una coda a zig zag incredibile di quasi un ora, riesco a farmi rimborsare il biglietto del Cable Car ed uso il Voucher.
UNO SPETTACOLO INCREDIBILE
Salgo in cima ed è bellissimo, è davvero incredibile. Una delle poche volte in cui una cosa che immagini è grandiosa veramente (mi era capitato con il Grand Canyon e in pochi altri casi).
Tanti turisti ma non come in certi video sulla Golden Week che avevo visto. Si camminava benissimo.
Riesco a spuntare alcune bottiglie d’acqua (consiglio di portarla dall’hotel) trattando con gli strozzini sulla Muraglia che se ne approfittano e arrivo fino alla grande scalinata che conclude il tratto restaurato. Riesco a fare alcune live psp e a parlare con parenti e amici vari.
Sono circa le 15.30 quando scendo a piedi per il sentiero sudato fradicio. All’uscita ce la faccio quasi a farmi rimborsare il secondo voucher ma la tipa all’ultimo si rifiuta di ridarmi il biglietto.
Il ritorno:
Scendo a piedi la strada con qualche simil-Gatorade preso in uno spaccio più sotto.
Arrivo alla fermata fra il caos totale di macchine e pullman ma il bus non passa.
Più volte vengo fermato da improbabili camionette di indiani che si offrono di darmi un passaggio. C’è ancora gente che tenta di arrivare alla muraglia e mi sembra assurdo con quel casino.
Dopo quasi un ora passa il mio bus. Pressato come una sardina resisto fino a Be Daje dove riprendo il 916 e devo lottare con un signore per fargli chiudere il finestrino che mi spara aria gelida in faccia. Dopo un imbottigliamento epico in autostrada rientro in Hotel solo a tarda sera per quella che può definirsi una odissea.
Ora ci rido sopra ma è stata davvero una grande avventura.
Torno sull’importanza della preparazione.
Tutto questo si sarebbe potuto evitare se la sera prima in Hotel invece che gozzovigliare per le vie di Pechino avessi segnato bene sulla mappa la stazione giusta dei bus e avessi ragionato sul fatto dei voucher che comunque sconsiglio a tutti viste le modeste code della biglietteria (per la golden week si prevedevano code chilometriche invece..).
Non cederò mai ai tour organizzati, il mio stile di viaggio è questo, mappe mezzi pubblici & gambe, viaggiare è un avventura, viaggiare è una sfida, farsi portare non è viaggiare. Una esperienza indimenticabile.
Rossella dice
Ciao!
Viaggiatrice solitaria anch’io, in partenza tra poche settimane per la Cina!
Mi sono imbattuta sul tuo sito che sto trovando ricco di informazioni molto precise! Complimenti!
Volevo chiederti: cosa hai utilizzato per essere sempre collegato ad internet, oltre al VPN ovviamente.
Grazie
unsolopasseggero dice
Ciao Rossella. Scusa per il ritardo della risposta, ora sono a Singapore. Grazie per i complimenti davvero! Per la Cina avevo semplicemente il mio smartphone con la sim italiana e l’applicazione expressVPN per Android. Come accendevo il telefono partiva in automatico il VPN indicato da una icona a forma di chiave. C’è un settaggio per farlo partire in automatico altrimenti devi premere il tasto nella app. Le mappe offline per la Cina Google Maps non me le faceva scaricare cosi avevo trovato una seconda applicazione di cui ora non ricordo il nome (ce ne sono varie per le mappe offline) comunque non l’ho mai usata. Ciao e buon viaggio…io invece sto rientrando ☺
Gianni dice
Bell’articolo
unsolopasseggero dice
Grazie!!!!